LA PIETA’ DI MICHELANGELO: UN CAPOLAVORO NATO DA UN IMBROGLIO.

LA PIETA’ DI MICHELANGELO: UN CAPOLAVORO NATO DA UN IMBROGLIO.

La Pietà di Michelangelo

Se oggi abbiamo la possibilità di ammirare uno dei monumenti più visitati al mondo, ovvero la Pietà di Michelangelo, posto nella basilica di San Pietro, LO DOBBIAMO AD UN IMBROGLIO perpetrato a danno del Cardinale GIORGIO RAFFAELE RIARIO e organizzato da LORENZO PIERFRANCESCO DE MEDICI e, forse inconsapevolmente , da MICHELANGELO stesso.

Vi racconto la storia.

Siamo nel 1495. Il Cardinal Riario era anche un facoltoso COLLEZIONISTA di oggetti di antiquariato e si vantava con tutti della sua profonda conoscenza dell’arte antica . Per questo Lorenzo Di Pierfrancesco De Medici detto il popolano decise di INGANNARLO e commissionò a Michelangelo la scultura di un Cupido dormiente raccomandandogli che la stessa doveva somigliare a quelle più antiche scolpite nell’antica Grecia ed avere “sapore” di vecchio. Lorenzo De Medici la interrò per alcuni giorni per farla sembrare come uscita da un ritrovamento archeologico . Quando la portò al Cardinale Riario, questi, credendola un pregiato pezzo di antiquariato, pagò senza battere ciglio l’ingente somma richiesta di ben duecento ducati d’oro. Per la cronaca, Michelangelo per quell’opera fu pagato solo 30 ducati e, per questo, si presume che non fosse a conoscenza dell’imbroglio.

La notizia fece ben presto il giro di Firenze e se gli abitanti consideravano il fatto un semplice scherzo non la pensava così il cardinal Riario il quale, un po’ per recuperare i suoi soldi ed un po’ per conoscere l’autore di quell’oggetto talmente perfetto da ingannarlo, mandò a Firenze un suo uomo di fiducia , il banchiere Jacopo Galli , con lo scopo di portare a Roma Michelangelo il quale non si fece pregare due volte ed entrò in città il 26 giugno del 1496.

Michelangelo chiese scusa al Cardinale e diventò grande amico del banchiere che si era accorto delle sue grandi doti artistiche.

E questa fu la nostra fortuna perché fu proprio Jacopo Galli a RACCOMANDARE Michelangelo all’ambasciatore di Francia, accreditato presso il Papa Alessandro VI in Vaticano, che cercava uno scultore per realizzare una Pietà da inserire presso la sua tomba nella vecchia cappella di Santa Petronilla in Vaticano.

In conclusione ,proprio grazie a quest’imbroglio, Michelangelo venne a Roma diventando grande amico dei personaggi che gli CONSENTIRONO di REALIZZARE la sua più grande opera.

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